HOODYA "A song has a thousand years"
(2023 )
Prendi una canzone conosciuta. Riducila alla sola voce principale e al basso, dilatando la struttura e aggiungendo qualcosa con questi due elementi, più qualche accenno di synth. Questa è la ricetta seguita dal duo Hoodya, formato da Camilla Battaglia e Rosa Brunello.
L'album “A song has a thousand years” contiene dieci tracce provenienti da artisti diversi. Salta agli occhi il titolo “I migliori anni della nostra vita”, di Renato Zero, e ascoltarla fa capire subito la differenza di direzione tra i brani originali, e le personali interpretazioni delle Hoodya. Di volta in volta, il contrabbasso, o il basso elettrico, e/o leggeri interventi elettronici, creano un'atmosfera intima, molto ravvicinata, dove le parole cantate sono quasi sussurrate.
Questo procedimento tocca brani come “Replay” di Samuele Bersani, “Hyperballad” di Björk, “Secretly” degli Skunk Anansie, “Thank you” di Dido, “Take me home” di Crystal Gayle, “Container” di Fiona Apple... Ogni canzone si allunga, si apre nei suoi appigli di riferimento, trasformandosi in qualcosa di vagamente surreale.
È come ascoltare una persona che ti parla, e vedere le sue parole uscire dalla bocca, galleggiare nella stanza e mescolarsi. Perdono il loro significato, ma ne creano un altro imprevedibile, da contemplare. (Gilberto Ongaro)