recensioni dischi
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THERMAL  "Ice in a hot world"
   (2023 )

I Thermal sono John Butcher, Andy Moor e Thomas Lehn, trio formato nel 2001 sulla base di una comune passione per la libera improvvisazione.

A ben vent’anni di distanza dall’omonimo debutto pubblicato nel 2003, la band torna oggi con “Ice in a Hot World”, registrato live ad Avignone e pubblicato dalla Unsounds Records.

I brani sono cinque e vedono John Butcher ai sassofoni (tenore e soprano), Andy Moor alla chitarra e Thomas Lehn al sintetizzatore analogico, partendo dal trip scheletrico e allucinato di “Dreams Are Fraying” fino alla titletrack, in cui il suono è mediamente più grave e le cui increspature sono il frutto di un intreccio indistinto di direzioni diverse.

“Autumn Fireflies” è, invece, il percorso più lungo della nuova fatica discografica dei Thermal: quasi diciotto minuti di suoni sghembi e acidi, di graffi metallici e sintetici su cui si stagliano minuscoli ricami di sax e chitarra, incollati come in un collage.

“Echoes of a Clucking Tongue” ha una durata più o meno simile, ma si apre soltanto nella seconda parte, dopo una lunga fase di ostinato minimalismo. “Back to Vapour” è il capitolo più breve di questa nuova avventura, ulteriore manifestazione di una vocazione improvvisativa innata.

“Ice in a Hot World” è un lavoro ostico, che sarà facilmente apprezzato da chiunque abbia una certa familiarità con la musica improvvisata, ma che farà forse più fatica a far breccia in altri cuori. (Piergiuseppe Lippolis)