PITCHTORCH "I can see the light from here"
(2023 )
I Pitchtorch sono un trio art-folk che riesce ancora a ricavare spunti interessanti dalla nostalgia del rock, nonostante l’attualità musicale di oggi punti la bussola decisamente verso altri lidi. Escono con l’album “I Can See The Light From Here” distribuito da IRD.
Mario Evangelista (The Gutbuckets, produttore e autore di musiche per cortometraggi e pubblicità), Danilo Gallo (un terzo dei Guano Padano, in compagnia di Alessandro “Asso” Stefana e Zeno De Rossi, e titolare del quartetto Dark Dry Tears) e Marco Biagiotti (The Vickers, L’Albero) sono i componenti del trio Pitchtorch, e risulta molto piacevole ascoltarli in questa produzione indipendente.
“I Can See The Light From Here” è un disco che parla di soluzioni al limite dell’accettazione, dove in certi momenti si coglie una vena ironica. Il lato intimo del folk lascia lo spazio a un rock spazioso, che emana note west coast, blues, jazz e ballate grintose che rievocano ascolti di memoria che sfiorano il mito americano.
Nelle dieci tracce del disco ci sono voce, batteria, chitarra acustica e elettrica, chitarra resofonica (dobro), basso, sax distorto. Appare molto apprezzabile all’ascolto anche l’aggiunta di un organo Farfisa che spunta all’occorrenza ma usato sempre con cognizione di causa.
Apprezzabilissimo il brano “That’s Our Blues”, che contiene un’essenza di suoni che richiamano una perla ormai rara come lo stile dub-reggae-blues, condito da un sax distorto affascinante. Ed ancora troviamo in “Downtown Livorno”, un frizzante brano strumentale in chiave funk, e in “Mother”, un gioco di suoni psichedelici dove si fanno forza riverberi alla voce, effetti di “pedale” della chitarra e tanti piatti di batteria.
I brani sono impreziositi dalla presenza di ospiti come Joachim Cooder, Beppe Scardino (C’Mon Tigre, Calibro 35, Diodato) e Francesco Bigoni. I Pitchforch sono bravi, non facili da identificare con un semplice ascolto sommario. Un disco intimo ed estroverso, ben elaborato, ma soprattutto dal ritmo incalzante. (Pier Ghiglione)