SIRIMIRI BAND "Urban harmony"
(2023 )
SIRIMIRI: il curioso termine sta ad indicare, in lingua spagnola, una pioggerella leggera e persistente. Prima ancora di immergermi nell'ascolto di questo URBAN HARMONY, cerco di immaginare cosa mi suggerisce il contrasto tra l'esotico nome della band ed il geometrico titolo dell'album.
Il gruppo ha origine nei lontani anni '70 e, grazie ad una reunion di qualche anno fa, giunge ora a questa realizzazione discografica licenziata da Materiali Sonori. Mi soffermo sulla suggestiva immagine di copertina. Potrebbe ben figurare nel catalogo della prestigiosa etichetta tedesca ECM.
L'ascolto rivela una sincera sintesi delle suggestioni ricevute dai precedenti elementi. Un primo superficiale approccio evidenzia schemi e sonorità riferibili all'ambito jazz rock, con infiltrazioni progressive, caratteristiche dell'epoca in cui il sestetto affonda le radici. Ad un esame più attento, si apprezzano una ricchezza di contenuti e una non scontata varietà di influenze oblique.
URBAN HARMONY si svolge in modo deciso: energico senza mai essere scontato o banalmente “muscolare”. Sonorità dirette, ma al contempo raffinate. C'è grande tecnica di esecuzione ma non si scade mai nel virtuosismo fine a sé stesso. Un lavoro questo che predilige un dinamico viaggiare ad uno statico contemplare, ma che sorprende a tratti con imprevedibili aperture distese ed aeree su geografie sonore tra il paesaggistico e l'interiore.
La costruzione dei brani si affida a solidi schemi ritmici saldamente intrecciati alle trame tastieristiche e corroborati da una rassicurante sezione fiati. Altro punto di forza i dialoghi tra i solisti: flauto, sax, chitarra, synth perfettamente equilibrati, mai ridondanti e sempre con “qualcosa” di interessante da dire. Ottimo ed efficace anche il (mi permetto di dire purtroppo) unico intervento solista del basso.
Questo è un album dove di note se ne suonano tante... ma penso di poter affermare non essercene una di troppo. Consiglio di lasciarsi bagnare da questa pioggerella. Nudi e senza ombrello. (Dario Antonetti)