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CASTA  "Noise in the hood"
   (2023 )

Un viaggio sonoro coinvolgente attraverso il labirinto delle influenze musicali: "Casta" e il loro nuovo album, "Noise in the Hood", sono un'esperienza musicale che non si può ignorare.

Nato nel 2019 come frutto della passione di Alessandro, dopo il tramonto dei Two Hicks One Cityman, il progetto "Casta" si è evoluto fino a diventare un'entità unica e affascinante. Le loro canzoni, scritte durante e dopo il precedente capitolo musicale di Alessandro, brillano di creatività e originalità, trasportando l'ascoltatore in un universo sonoro ricco e sorprendente.

Nel suono dei Casta si può scorgere il calore dell'Africa, il vibrante spirito del jazz, l'anima pulsante dell'R&B e l'energia contagiosa dell'hip hop degli anni '90. Inoltre, non manca l'occhio attento alla new wave e al synth pop contemporaneo, in uno stile che richiama i suoni incantevoli dei Porches.

Tuttavia, anche con questa vasta gamma di influenze, "Casta" mantiene sempre una direzione precisa e si impegna a creare un suono fresco e accattivante, un’impresa ardua non sempre riuscita.

Dopo il loro acclamato EP d'esordio, "Straight Outta 1991", il gruppo torna con "Noise in the Hood", un album che porta l'ascoltatore in un viaggio attraverso otto tracce interpretate e cantate in inglese componendo un lavoro intriso di sonorità retro, ma emanando un'energia irresistibile che fa scuotere i corpi e muovere i piedi.

Un aspetto che non può passare inosservato è la copertina dell'album, realizzata dall'eclettico illustratore, grafico e fumettista italiano Giovanni Scarduelli. Con la sua visione artistica unica, Scarduelli ha catturato l'essenza del disco in un'immagine iconica, che riflette l'anima e lo spirito di "Noise in the Hood". Il suo talento ha dato vita a uno scatto visivamente coinvolgente, accompagnato da un font che esprime l'identità del gruppo in modo impeccabile.

In conclusione un album dai buoni, anzi, buonissimi propositi ed idee: dallo stile musicale alle scelte grafiche, dalla comunicazione alla composizione. Personalmente ho adorato i synth, protagonisti nella maggior parte dei brani sopra un tappeto musicale ammaliante ed originale. Tuttavia ''Noise in the hood'' deve rappresentare un punto d’inizio per i Casta e non un punto d’arrivo, in quanto nella loro originalità non si sono poi così staccati da molti “cliché” compositivi del genere.

Questi sono i tesori della crescita artistica e nella vita in generale, provare, testare e tracciare nuove destinazioni in base ai risultati, e sono sicuro che i Casta sapranno sorprenderci. (Silvio Mauro)