recensioni dischi
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KAMMERFLIMMER KOLLEKTIEF  "Schemen"
   (2023 )

Faccio una prova: provo a scrivervi quel che penso sia questa musica, senza aver letto il comunicato stampa. “Schemen” dei Kammerflimmer Kollektief, uscito per la celebre Karl Records, mi sembra un post rock-jazz sperimentale, tendente al noise. Post rock perché c'è una chitarra elettrica tendente a utilizzare sonorità piene di riverbero e note dilatate. Sperimentale, perché accanto alla classica chitarra e alla batteria, c'è la... fisarmonica; jazz, perché c'è una buona parte di improvvisazione. Noise perché si tende spesso e volentieri a fare baccano: dissonanze, cluster della fisarmonica (tradotto: sberle sulla tastiera, premendo tutti i tasti), e saturazione del suono. Ok, ora mi leggo le informazioni ricevute.

Non ci avevo capito niente.

Parlano di “psichedelia e free 'jazz not jazz', creazione di texture e musica piena di connessioni segrete”. Non c'è nessuna fisarmonica, scopro, quello è un armonium, un organo a pedali. Ecco, avevo provato a fare il fenomeno... Comunque, ho azzeccato sull'intenzione di confondere le aspettative e giocare con le percezioni. Hanno fatto l'esempio di quando, con la coda dell'occhio, vedi una foglia cadere da un albero, e dopo ti accorgi che non è una foglia, ma un uccellino che vola. Dicono che la musica di “Schemen” si ispiri a queste errate percezioni. Beh, ritengo di non dover inventarmi altre descrizioni, perché avendo cannato completamente strumentazione e il genere, direi che il Kammerflimmer Kollektief sia riuscito nel suo intento straniante! (Gilberto Ongaro)