HIRAM SALSANO "Bucolica"
(2023 )
Il Cilento è terra ricorrente nella musica e nell'arte, citata da tanti cantautori, e anche da etnografi e musicologi. Hiram Salsano esordisce con “Bucolica”, un disco frutto di una ricerca nelle musiche folk del Meridione, principalmente del Cilentano, ma anche nell'entroterra Napoletano e nell'Appennino centro-meridionale. Da questa ricerca escono nove brani tradizionali, che in alcuni casi sono il risultato di innesti di canti precedenti. La voce di Salsano si inserisce nello stile riconoscibile della nenia, ne adotta il modo di cantare, oltre alla lingua.
Musica è identità, da sempre, e lo è di più nel vernacolo e nel folk. I testi cantati sono arrangiati da loop vocali di Hiram, e ritmi di tamburi a cornice e castagnette. Compaiono anche la fisarmonica, zampogna, la chitarra battente, e un fiato chiamato ciaramella. Non manca l'inconfondibile marranzano, da molti chiamato scacciapensieri.
I temi sono quelli di sempre, l'amore, il corteggiamento, e il lavoro di campagna, che compare nella filastrocca apparentemente nonsense come “Tarantà”: “Semmol’ n’ è farine pe’ scalaneme ‘e Catarina / Semmol’ n’ è farine pe’ scalaneme ‘e Catarina ah ahh / Mamme fonne sotte ‘a votta e sotte ‘a votte fonne mamma” (“Farina e non è semola, è semola e non è farina/per l’anima di Caterina/Mamma lavora sotto la botte, sotto la botte lavora mamma”). E i rapporti con quello che da noi è “el parón” non si possono evitare: “L’acqua tu iette e io / Io da’ sete moro / E lu sole s’è fatte russe / Lu padrone c’ ‘a mise lu musse / Lu sole s’è fatte ianche / Lu padrone sta sopra a’ li banche / Lu sole mo’ s’è calate / appennammella la iurnata”. (“Tu butti l’acqua e io di sete muoio/il sole è diventato rosso/e il padrone ha il broncio/il sole è diventato bianco/il padrone va alla banca/il sole è calato, pagami la giornata”).
“Tradere” sembra parlare semplicemente di tradimento fedifrago; in realtà, anche tramandare una tradizione è un po' tradirla. Tradurre e tradire hanno la stessa radice, perché per attualizzare qualcosa del passato, inevitabilmente cambia pelle. Eppure è proprio così che si riesce a conservare, rinnovandosi. Ed è l'operazione che Hiram Salsano ha fatto con “Bucolica”. (Gilberto Ongaro)