KERMESZ A L'EST "Octophilia"
(2023 )
Diciamo subito che i belgi KermesZ à l'Est sono un gruppo musicale da diversi anni sulle scene, non solo europee, e che hanno una identità artistica particolare che, comprendendo e mescolando diverse culture e tradizioni musicali, sforna un caleidoscopio notevole di ritmi e stili diversi, che partono da una matrice balcanica con fiati sempre protagonisti e ritmi vorticosi e spesso dispari, per svilupparsi su coordinate orientali, caucasiche ed occidentali.
Si percepisce il loro essere, in un certo senso, in bilico fra due mondi, e la loro ricerca musicale ne è la dimostrazione. L'ascolto è impegnativo... le tracce sono quasi tutte strumentali (''Lullysion'', brano n.8, contiene una parte vocale in francese) e non è musica rilassante ed orecchiabile... quantomeno ai profani... Eh sì, perché ci sono citazioni molto importanti, dato che molti brani si ispirano alle musiche tradizionali azere, greche e rumene: scale pentatoniche, settime diminuite vanno per la maggiore con ritmi dispari ossessivi, forsennati e vorticosi.
Molto interessante il brano iniziale "Azerian dub part I", con virate ska/reggae/punk, così come il n.3 "Kakoschizm", tradizionale balcanico, ed il n.5 "Trilock part II strong", assai dinamico e rappresentativo del sound del gruppo.
Trattasi comunque di musica un po' di nicchia, che a tratti può risultare non pienamente fruibile perché eccessivamente didascalica. I musicisti tuttavia sono talentuosamente tecnici ed espressivi. Voto 7. (Roberto Celi)