CAMMIE BEVERLY  "House of grief"
   (2025 )

“House of Grief” è l’album di debutto solista di Cammie Beverly, già voce degli Oceans of Slumber, formazione texana attiva dall’alba dello scorso decennio e nota per la sua commistione fra metal progressivo, sonorità gotiche e atmosfere southern.

L’opera prima di Cammie, tra l’altro moglie del co-fondatore e batterista degli stessi Oceans of Slumber, è un viaggio all’interno di sonorità southern bagnate da profonde atmosfere gotiche e sensazioni più che vagamente malinconiche.

Il principale punto di forza di “House of Grief” rimane la voce della sua protagonista: calda, avvolgente e particolarmente adatta al contesto, la sua interpretazione emotivamente connotata è il fulcro di una produzione in cui, in alcuni passaggi, le strutture musicali tendono a essere ricorsive.

Sono sette in totale gli episodi inclusi nell’album e la durata complessiva è inferiore alla mezz’ora: su distanze più lunghe, sarebbe stato più che mai necessario proporre maggiori variazioni sul tema, ma in questo contesto emergono comunque senza fatica i brani nei quali Cammie Beverly ha scelto di osare qualcosa in più: “House of Grief”, la titletrack, trasporta in atmosfere autunnali, poi “For the Sake of Being” si inerpica lungo un tessuto percussivo che convince.

L’altro acuto si staglia in chiusura, con “Kiss of the Moon”, un brano che avrebbe potuto trovare spazio nella Sharon Van Etten di qualche anno fa o in Joana Serrat.

“House of Grief” è un buon debutto, sintesi tra l’esperienza Oceans of Slumber e la forte personalità di Cammie Beverly, unita, inevitabilmente, al suo timbro già molto riconoscibile. (Piergiuseppe Lippolis)