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VICKY SCHAETZINGER & ANNA MARIA CASTELLI "Live Palazzo Grimaldi Modica Ragusa 14-01-2007"
(2007)
Il Tango, esclusivamente il tango, mimato, sussurrato, cantato, suonato, gridato e comunque… celebrato, domenica 14 gennaio 2007, in una sala di un gran bel palazzo d'epoca, Palazzo Grimaldi, nel centro storico di Modica. Eppure erano solo… due donne, per uno spettacolo, 'Tango a Due', che le vedeva protagoniste e che ha inaugurato la stagione 2007 di 'The Entertainer'. Vicky Schaetzinger, al pianoforte, dal cognome austriaco, ma milanese nella vita, e Anna Maria Castelli, interprete di versi e canti, origini napoletane, anche lei milanese e fin dalla nascita. Ad ascoltarli un folto pubblico, inebriato da tanta passione, passione ed emozione del tango nella musica, così come nelle parole delle canzoni, bene indossate dalla Castelli, musica per i versi di un giornalista e scrittore uruguayano, Eduardo Hughes Galeano, recitato con gesti ed espressioni calzanti come in una pièce teatrale, tra una canzone e l'altra. E' tornata a Modica, Anna Maria Castelli, dopo poco più di un anno da quella esibizione che l'aveva vista alle prese con alcune perle della canzone d'autore italiana, nel progetto "Genova, la città della canzone d'autore" con Simone Guiducci, Oscar Del Barba e Salvatore Maiore, e chi era rimasto colpito dalla sua verve ricca di ironia e dal suo notevole talento non ha perso l'occasione di ammirarla accanto ad una pianista che ha lavorato per dieci anni con Milva. E Vicky Schaetzinger non poteva non essere l'ideale compagna di viaggio nei meandri del tango, un viaggio che Anna Maria Castelli compie attraverso alcune canzoni di Astor Piazzolla come 'Vuelvo al sur', 'Balada para mi muerte', 'Chiquilin de bachin', 'Balada para un loco', 'Rinascerò', tutte con le parole di Horacio Ferrer. E poi una composizione di Ariel Ramirez e Felix Luna, 'Alfonsina y el mar', un omaggio alla poetessa argentina Alfonsina Storni, un brano molto intenso e partecipato. Dicevamo di Vicky Schaetzinger, come di un'ideale compagna di viaggio, perché ha ricreato con la Castelli, attraverso il suo pianoforte, il clima ideale per raccontare il Tango, fatto di pause, di attacchi, di ricorse, dietro agli equilibrismi di un'interprete che passa dal canto alla recitazione con disinvoltura. Poi, lasciata sulla scena da sola, ha eseguito una struggente versione per solo piano di 'Adios nonino', anche questa di Piazzolla. Protagonisti dello spettacolo sono stati anche i versi di Eduardo Hughes Galeano, giornalista e scrittore uruguayano, erano tratti da due delle sue opere più importanti, "Le vene aperte dell'America Latina" e "Memorie di Fuoco". Entrambe accendono i riflettori sulla storia della America latina, sulle ingiustizie, sulle violenze che questo pezzo di mondo e le sue genti hanno subìto nel passato. La Castelli ha comunque pescato anche in ciò che Galeano ha scritto nelle vesti di giornalista, riscuotendo consensi e applausi. Lo spettacolo è stato chiuso ancora da un brano di Piazzolla, 'Yo Soy Maria', tratto dall'operetta 'Maria de Buenos Aires', al quale ha fatto seguito il reprise di un brano gia proposto in apertura, 'Malena'. Il dopo concerto, sempre nello stile di 'The Entertainer', è un drink che si consuma incontrando le protagoniste, con la Castelli quasi soffocata dai complimenti del pubblico che le si rivolge chiedendogli notizie dei brani e dei testi, una curiosità divenuta, a fine concerto, esigenza di capire, se ciò che si è afferrato e che si è intuito in quei versi, corrisponde a ciò che realmente lei aveva voluto raccontare in poco più di un'ora di spettacolo vissuto tutto d'un fiato, niente pause, nessuna anticipazione, quasi a voler stimolare la capacità di ognuno dei presenti di captare il senso di quelle storie dell'Argentina, attraverso le note sinuose e affascinanti del Tango. D'altronde il Tango è da sempre amato, nella nostra vecchia Europa dove non si contano più i solisti e i gruppi che riprendono composizioni di autori argentini. Anche questa volta Anna Maria Castelli ha fatto centro, grazie alle sue gestualità, alla sua espressività, a quella sua propensione ad interpretare, esclusivamente secondo il suo senso artistico, quello che sceglie di proporre al suo pubblico. Ed ecco che come già aveva evidenziato nel suo precedente progetto, anche questa sera lei ha saputo proporre il tango a modo suo ovvero con grande partecipazione e con l'immancabile ironia. Mentre mi anticipa che sta lavorando con Lello Pareti e Simone Guiducci ad un nuovo lavoro, si avvicina una signora che le chiede di tornare presto a Modica. Lei risponde che lo farà se glielo chiederanno e poi ci saluta esausta. (Giuseppe Mavilla - Jazzitalia)