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20/11/2024
28/09/2012 GINO PAOLI
La collaborazione con Danilo Rea diventa un cd: 'Due come noi che...'
Gino Paoli la chiama "sintonia" ma anche "simmetria" quella che da 5-6 anni lo unisce a Danilo Rea, perché, dice, "quando siamo insieme sul palco io potrei suonare il piano e lui cantare, anche se normalmente accade il contrario: ci leggiamo nella testa". Questo 'colpo di fulmine' artistico, nato con il progetto 'Un incontro in Jazz' e proseguito in una quindicina di live tutti sold out, è diventato un disco, 'Due come noi che...', in uscita il primo ottobre per la Parco della Musica Records, in cui reinterpretano le canzoni più amate di Paoli e alcune chicche di cantautori genovesi. Un sodalizio artistico che spinge Paoli ad affermare che se accetterà l'invito di Fabio Fazio a tornare in gara a Sanremo "la conditio, oltre a trovare due brani adatti, sarà di avere con me Danilo". Intanto i due continueranno a suonare insieme (stasera saranno sul palco della Sala Santa Cecilia di quell'Auditorium di Roma che li ha fatti incontrare) per presentare il nuovo disco. Solo piano e voce, Danilo e Gino si inseguono, si smarcano, si ritrovano su nuovi arrangiamenti che mettono in evidenza le straordinarie capacità dei due: la voce e il carisma di Paoli e la musica di Rea, uno dei pianisti più lirici e creativi. "I pezzi da incidere nell'album li abbiamo scelti insieme - dice Paoli - abbiamo fatto tutto insieme". Così nel disco scorrono da ''Averti addosso'' a ''Il cielo in una stanza'', da ''Vivere ancora'' a ''Perduti'' passando per ''La gatta'' e ''Come si fa'', insieme ad alcuni brani degli 'amici di una vita' di Paoli: ''Canzone dell'amore perduto'' e ''Bocca di rosa'' (in un'esecuzione solo strumentale di Rea che la trasforma in tarantella) di De André, ''Il nostro concerto'' di Umberto Bindi, ''Vedrai Vedrai'' di Tenco e ''Se tu sapessi'' di Bruno Lauzi. Nella track list anche ''Non andare via'' traduzione italiana della meravigliosa ''Ne me quitte pas'' che proprio Jacques Brel chiese di tradurre a Paoli e ''Albergo a ore'', il commovente brano di Herbert Pagani. Molti brani che spesso suonano insieme sono rimasti fuori: "Abbiamo registrato una quarantina di brani - sottolinea Rea - ce n'è per almeno tre dischi. Solo con Paoli e con Mina (con cui il pianista incise, solo piano e voce, qualche anno fa' 'Parlami d'amore Mariù', ndr) si possono fare certe cose, sono molto simili. Loro prendono e cantano e alla seconda, la terza al massimo, si registra, in dieci minuti". (Adnkronos)