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20/11/2024
07/02/2012 VASCO ROSSI
Compie 60 anni la più grande rock star che l'Italia abbia mai avuto
"I 60 anni per un rocker non sono più un traguardo che coincide con il pensionamento della creatività. Magari, più semplicemente, l'occasione per prendersela un po' più comoda". Vasco si avvicina così al suo sessantesimo compleanno, oggi, sulla propria pagina Facebook. Forse ora che compie 60 anni, Vasco comincia a chiedersi cosa vuole fare da grande. L'indizio più evidente di questa nuova possibile fase è nell'ormai celebre dichiarazione in cui ha espresso il desiderio di dimettersi da rockstar. A parte il delicato momento di salute che stava attraversando all'epoca dell'annuncio, sembra evidente che una persona abituata ad andare a fondo nei ragionamenti come lui rifletta sul suo ruolo di vate del rock. Da anni ormai Vasco, sia dal punto di vista della carriera, sia da quello della capacità di incidere sulla pubblica opinione, ha raggiunto uno status che lo pone in una posizione di privilegio rispetto ai suoi colleghi italiani. I suoi album continuano ad essere best seller (per non parlare del catalogo) e quanto ai suoi concerti, che realizzano incassi che solo pochissime superstar straniere si possono permettere, è difficile immaginare qualcosa di più imponente, a meno che non si ipotizzi un nuovo modo di fruire la musica dal vivo. L'amore dei suoi fan, che continua a trasmettersi di generazione in generazione, è addirittura parte del suo mito, e ora che ha scoperto Facebook e le nuove tecnologie, il Komandante ha trovato un modo ulteriore per dire la sua sulle cose del mondo. Uno come lui non può non domandarsi come interpretare il futuro e non può non porsi domande sulla routine della rockstar, che pure ha coinciso, per naturale vocazione, con il suo stile di vita. Da libero pensatore qual è, Vasco starà probabilmente riflettendo sul nuovo modo di dare corpo alle sue idee artistiche, il che naturalmente non vuol dire che pensi di abbandonare le scene. Soprattutto se si pensa alla sua capacità di essere spiazzante. Sicuramente spiazzante lo è stato per la musica italiana, dove ha avuto un ruolo per certi aspetti paragonabile a quello di Lucio Battisti. Naturalmente, sul piano artistico, perché le personalità sono diversissime. Ma i due percorsi si incontrano sul terreno dell'innovazione e della contaminazione tra la forma canzone e il rock. Vasco Rossi ha calato la sua vena di stralunato e ironico poeta urbano nel rock, aprendo definitivamente le porte della canzone italiana al rock più implacabile. Basta ascoltare la potenza di fuoco dei suoi concerti per rendersi conto di quanto a fondo sia andato nella ricerca di dare al cantautore una nuova dimensione sonora. La sua lotta contro le convenzioni, le distorsioni del potere e del mercato, la sua capacità di trasformare in un sentire collettivo le sue esperienze individuali, lo hanno trasformato in un punto di riferimento e anche in un fenomeno sociologico, perché è difficile rintracciare nella storia della musica italiana un artista che abbia mantenuto così a lungo un successo di simili proporzioni, soprattutto mantenendo un'attività così intensa. La storia ha dimostrato che, al contrario di quel che si pensava nei Sixties, i sessant'anni per un rocker non sono un traguardo che coincide con il pensionamento della creatività. Magari, più semplicemente, possono essere l'occasione per prendersela un po' più comoda. Saluti, parole di auguri e manifestazioni di affetto e ammirazione arrivano da ogni angolo d'Italia, dai fan, dagli amici, dai colleghi... La sua città, Zocca (RE), si prepara a vivere un'intero mese di concerti, raduni, serate nei locali e quant'altro, nella rassegna "Cosa succede in città - Vasco e dintorni". Il disegnatore di Diabolik gli rende omaggio con una vignetta simbolica - che mostriamo in questa pagina - che recita: "Buon Kompleanno, Komandante. Ancora molta strada da fare?...". Dalla prima pagina de La Stampa arrivano gli auguri del collega Jovanotti, che ripensa "alla prima volta che ho incontrato la tua musica e a quanto mi colpì": l'ascolto di 'Non siamo mica gli americani' nella radio privata dove lavorava a Cortona, ancora ragazzino. Scoprì, racconta - Lorenzo Cherubini - "la poesia, che per me all'epoca era una cosa noiosa che andava imparata a memoria a scuola e una canzone che mi sembrava un film, ma un film che raccontava qualcosa di vero, anzi di ipervero". Jovanotti dice "Oggi fai 60 anni e io ti vedo come un capo indiano, o come il Grinta: Grande capo Nuvola Rossi... Per il tuo compleanno ti regalo una farse di uno dei miei film preferiti, "Big Fish" di Tim Burton: 'Il pesce più grande del fiume diventò tale perchè non fu mai catturato'. Tu sei il più grande del nostro fiume e continui a crescere! Buon compleanno capo Nuvola Rossi, e grazie per prima per ora e per poi!". Il Blasco verrà festeggiato anche negli Stati Uniti, dove il 24 febbraio si terrà una serata in suo onore e della compianta scrittrice Fernanda Pivano. L'iniziativa fa parte della manifestazione in programma a Hollywood, nell'ambito del "VII Los Angeles Italia - Film Fashion and Art Fest". All'immediata vigilia degli Oscar, al Chinese 6 Theatre, sono infatti programmati due documentari apprezzati all'ultima Mostra di Venezia: "Questa Storia Qua" di Alessandro Paris e Sybille Righetti (dedicato a Vasco) e "Pivano Blues" di Teresa Marchesi (in omaggio alla leggendaria ''interprete'' in Italia della letteratura americana del '900). (Ansa + Mtv)