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19/02/2025
16/02/2025 SANREMO 2025 - IL NOSTRO COMMENTO (SEMISERIO)
Il Festival secondo ''Sua Acidità'' Enrico Faggiano
Achille Lauro - Incoscienti giovani - (arriva 7°) - Inspiegabilmente apprezzato. Evidente il passaggio dall'essere clone (scassato) di David Bowie ad incarnazione di come Pippo Baudo voleva i giovani negli anni '90: razionali e consapevoli. Li voleva anche con la camicia con le maniche arrotolate ed il golfino legato alle spalle, ma ci arriveremo.
Bresh - La tana del granchio - (arriva 11°) - Boh, non dice niente. Andrebbe riascoltata? Ma perché, poi? A volte ci sono canzoni che ami subito, o che disprezzi subito. Questa non lo so, ditemi voi: mi pare non usi autotune, basta per ricordarsela?
Brunori Sas - L'albero delle noci - (arriva 3°) - L'incarnazione di De Gregori che porta una dedica alla figlia. Avesse una figlia che ascolta trap, forse avrebbe cambiato idea. Ma è una cosa delicata, poetica, bella (!) e quasi fuori contesto, e che meriterebbe ascolto meno caotico. Anche se qua, almeno, tutti lo hanno sentito e apprezzato e, a differenza di Cristicchi, con gli ascolti cresce.
Clara - Febbre - (arriva 27°) - Abbiamo scoperto che fine aveva fatto l'amica di Heidi e Peter, diciamo che si è ripresa. Ma non poteva restare a Francoforte, invece dell'ennesima angelinamanghizzazione del Festival? Scopriamo avere Salvini come fan: non è colpa sua, speriamo non le diano a breve un ministero.
Coma Cose - Cuoricini - (arriva 10°) - Ecco il tormentone! Fin troppo banale e plateale, però è azzeccato, punto. D'altronde i due si sono appena sposati, ed è normale che tutto funzioni. A breve, quando voleranno i piatti, state attenti a non fare spot per i pandori. Ma adesso tutto bene, come dei Jalisse che ce l'hanno fatta.
Elodie - Dimenticarsi alle 7 - (arriva 12°) - E' chiaro il tentativo di cercare una nuova narrazione che la veda credibile anche da vestita, e più da signora della musica. Aveva detto che volevano farla diventare la nuova Mia Martini. Mia Martini ha avuto troppe sfortune, nella vita, da fargliene avere altre.
Fedez - Battito - (arriva 4°) - Un tempo dopo le separazioni si andava dall'avvocato e dallo psicologo, ora si va a Sanremo a lavare i propri panni davanti mezzo mondo. Ok, speriamo che lui prima o poi diventi adulto, ma perché farci pagare le sue paranoie? O, soprattutto, dare la forte impressione di volerci monetizzare sopra? Se vuoi vivere dei tuoi demoni devi essere Nick Cave, punto. Pessimo.
Francesca Michielin - Fango in paradiso - (arriva 21°) - Non sanno mai se alzare i bpm in maniera ammiccante o raccontare di drammi psicologici che, nel calderone di quel che è Sanremo, attecchiscono solo se dietro ci sono uffici stampa, gossippari e pandori. Peccato.
Francesco Gabbani - Viva la vita - (arriva 8°) - Non è che fosse meglio con la scimmia, però se anche lui si mette ad esprimere divagazioni esistenziali, benchè ottimistiche e cacciatrici di standing ovation, la quota cazzara dove la lasciamo? Dai, una granita, una granata, almeno tu (nell'universo)...
Gaia - Chiamo io chiami tu - (arriva 26°) - Prossima pubblicità di un qualche gestore telefonico, anche lei in modalità euromediterranea e sperando che la primavera passi presto, per poter poi andare in spiaggia, farsi un mohito, ammiccare e diventare regina dei tiktok. Se non chiami, ce ne faremo una ragione: d'altronde anche Gianna Nannini non sapeva se telefonare o no, giusto?
Giorgia - La cura per me - (arriva 6°) - Nel trentennale dibattito sulla voce non supportata da canzoni adatte - che poi quali dovrebbero essere le sue canzoni adatte, dato che lo si diceva anche di "Come saprei" - fa una roba che, a Sanremo, pare miracolosa. Canta, senza voler far capire che è uscita da un locale di lapdance e chissà quali lavori potrebbe farti dopo. Proteste per la sua posizione: ragazzi, lo capite che ormai le classifiche le fanno i minorenni?
Irama - Lentamente - (arriva 9°) - Non smentita la voce che perfino le sue flatulenze escano ben immerse in tonnellate di autotune. Evidentemente, di altro non sono capaci.
Joan Thiele - Eco - (arriva 20°) - Ci si mette un po' prima di capire che non si tratta della solita scosciata in attesa del video estivo dove si balla attorno ad una piscina in attesa di pratiche orizzontali. Ora si dovrà capire cosa vorrà fare della sua vita, ma non va immediatamente confusa con le altre.
Lucio Corsi - Volevo essere un duro - (arriva 2°) - Nulla da dire su una immagine e una narrazione che ricorda il Bowie dei vecchi tempi (o il primo Camerini, per non sembrare blasfemi) ma il rischio è che a Sanremo si apra ogni anno l'angolo per "quello che fa la parte del disagiato sociale ma che in fondo sta tanto bene così come è". Solo questo, perché altrimenti non sarebbe male e, soprattutto, molto più vivo di altri finti vivi.
Marcella Bella - Pelle diamante - (arriva 29°) - Tenta la carta "vecchia che balla" che tanto aveva funzionato l'anno scorso con la Brunetta dei Ricchi e Poveri, ma senza averne, forse, la verve. Lasciamo a Loredanona queste scariche di gerovital. All'ESC sarebbe stata una possibile mascotte di tutti, qui c'è un ultimo posto che la mortifica oltre i suoi demeriti.
Massimo Ranieri - Tra le mani un cuore - (arriva 23°) - E c'è sempre un momento, nella vita e nella anagrafe di una persona, nella quale i tuoi pensieri vanno più verso il cardiologo che non verso l'amata.
Modà - Non ti dimentico - (arriva 22°) - E alla fine capita esattamente l'opposto di quello che viene cantato. Biodegradabile.
Noemi - Se t'innamori muori - (arriva 13°) - Continua a dare l'impressione di una Mannoia che non ha dietro quegli Artisti che scrivevano per lei. E la dicotomia tra possibilità e realtà è forte, dato che qua si tratta sempre e soltanto di strazi esistenziali, con voce di chi non ha ancora smaltito la sbornia della notte precedente.
Olly - Balorda nostalgia - (arriva 1°) - Atteggiamento da meccanico che se lo paghi senza scontrino oltre alla marmitta ti cambia anche l'olio, facendo rimanere quell'idea che forse ad andare oltre il "divertiamoci yeah yeah" serva una capacità autoriale che non è nelle corde di questi soggetti cotti con il microonde. Vince, e non si capisce perché.
Rkomi - Il ritmo delle cose - (arriva 28°) - Cerca meno autotune e più voci, ciccando non tanto stonature e toni quanto piuttosto le vocali. E l'unico che può storpiare le vocali è il socio di Mauro Repetto, se ne faccia una ragione. Né carne né pesce, al di là del fatto che una maglietta, lì sotto, male non farebbe.
Rocco Hunt - Mille vote ancora - (arriva 15°) - La solita caciara in quota napoletana, che però vuole emanciparsi dal gangsta in modalità Gomorra e racconta di come si può stare bene stando bene. Ogni tanto lo scongelano, meglio di altri peggi.
Rose Villain - Fuori legge - (arriva 19°) - Cosa faccio, cerco di essere più interpretativa o rimango in modalità "guardatemi, poi ne riparliamo"? Un colpo al cerchio e uno alla botte, ma forse anche qui: gli strazi amorosi lasciamoli a chi è più credibile, e limitiamoci al divertimento per i maranza.
Sarah Toscano - Amarcord - (arriva 17°) - Altra figlia della generazione Eurovision, ovvero unz unz, metti il gettone e vedrai che nei luna park di Ploiesti saranno tutti felici felici. Senza alcun grado di separazione da mille cose uguali, uguali, e non identificabili.
Serena Brancale - Anema e core - (arriva 24°) - Altra manghizzazione, stavolta in salsa partenopea e Nuova Compagnia di Canto Popolare che chiede la primogenitura. Ottima per fare il trenino dopo un matrimonio al Castello delle Cerimonie, stando attenta che non salga sul pianoforte o si infratti con il testimone dello sposo. Specie considerando che è un clone di "Saxobeat".
Shablo eccetera - La mia parola - (arriva 18°) - Apprezzata molto dai rapper anni '90. Pare. E allora, se va bene a chi segue questo genere, buona camicia a tutti.
Simone Cristicchi - Quando sarai piccola - (arriva 5°) - Paese diviso tra chi la vede come una roba commovente e chi invece una paraculata, diciamo che siamo a metà. Più teatrale che non musicale, ma questo era l'intento. E allora ha ragione lui se commuove, ricordando un po' il "Signor tenente" falettiano, no? E' curioso che, a differenza di come va di solito, con il passare dei giorni la canzone cali, come se finito l'effetto sorpresa sia rimasto poco.
The Kolors - Tu con chi fai l'amore - (arriva 14°) - Raffaella Carrà si rivolta nella tomba, perchè lì almeno c'era della simpatica goliardia. Qui solo il voler forse capire cosa è successo al ragazzo che incontrava la ragazza sentita in precedenza. La fantasia, ragazzi, la fantasia.
Tony Effe - Damme 'na mano - (arriva 25°) - Ma che orrore è? Ma che orrore è? Ma che orrore è? Ma che orrore è? Ma che orrore è?
Willie Peyote - Grazie ma no grazie - (arriva 16°) - Se si deve portare qualcuno che imita il Daniele Silvestri degli anni '90, non sarebbe il caso di chiamare Daniele Silvestri e chiedergli se ha ancora qualche fondo di magazzino nel bagagliaio della Y 10 bordeaux?