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03/12/2024
19/11/2024 U2
Il loro quarto album (probabilmente il più importante), lo storico ''The Unforgettable Fire'', compie 40 anni
Nel maggio del 1984, gli U2 entrano in studio nei loro Windmill Lane nel porto di Dublino e allo Slane Castle, un altro luogo iconico dell’Irlanda, per registrare il loro quarto album, ''The Unforgettable Fire'', prodotto da Daniel Lanois e da Brian Eno. Un disco (uscito poi a novembre dello stesso anno) visionario e impegnato, che prende il titolo da quello di una esibizione sulla bomba atomica di Hiroshima (“il fuoco indimenticabile”) e porta nel rock degli anni '80 la storia di Martin Luther King (con ''Pride (In the Name of Love)'', numero 2 in America), il rapporto tra Irlanda e Stati Uniti e la ricerca della band sulla storia della musica americana. «Sapevamo che il mondo era pronto ad accogliere gli eredi degli Who» ha detto Bono, «dovevamo solo continuare a fare quello che sapevamo fare e saremmo diventati la più grande rock band del mondo dai tempi dei Led Zeppelin».
Per realizzare la loro visione, gli U2 ampliano il loro suono, sperimentano con Brian Eno e dalle loro radici punk rock fanno il primo passo verso un rock cinematografico, innovativo, con un forte impatto visivo che li porterà a ''The Joshua Tree'' e poi alla rivoluzione di ''Achtung Baby''. «Cercavamo qualcosa di più serio a livello artistico» ha detto Adam Clayton a proposito delle session di ''The Unforgettable Fire''. «La nostra spinta verso l’innovazione avrebbe sofferto se avessimo seguito la strada del rock tradizionale» ha detto invece Bono, «Avevamo bisogno di altre sensazioni».
Gli U2 hanno appena finito il tour dell’album ''War'' in Giappone e non vogliono fare un album che sia, come hanno detto loro stessi «Il figlio di War», esplorano le enormi sale gotiche dello Slane Castle in cerca dell’atmosfera giusta e, nonostante le pressioni della loro etichetta, cercano insistentemente una collaborazione con un musicista sperimentale e molto diverso da loro come Brian Eno, che come ha detto The Edge ironicamente: «Era intimidito dalla nostra totale mancanza di ironia». Il risultato è il disco che apre la seconda fase della carriera degli U2, arrivando al primo posto in classifica in Inghilterra e al numero 12 in America.
Una delle dieci canzoni di ''The Unforgettable Fire'', ''Bad'', diventa subito una delle preferite dei fan dal vivo, soprattutto dopo la straordinaria versione lunga quasi 12 minuti della performance degli U2 al Live Aid di Londra, quando Bono scende dal palco per aiutare una ragazza in difficoltà tra il pubblico e la abbraccia, ballando con lei. Un momento che unisce ancora di più la band al pubblico: a causa della durata di ''Bad'', gli U2 suonano solo due canzoni al Live Aid, eliminando ''Pride (In the Name of Love)'', ma la danza di Bono con la fan viene trasmessa in diretta televisiva in tutto il mondo, e il giorno dopo tutti i quattro album degli U2 rientrano in classifica in Inghilterra.
''Bad'' diventa così una canzone simbolo dello spirito collettivo degli U2 ma è in realtà un brano drammatico, in cui Bono affronta il problema della diffusione dell’eroina a Dublino: «Ho cercato di rappresentare con un ritornello cosa vuole dire rinunciare a tutto quello che hai di più importante per questa droga».
Secondo Bono, la versione registrata allo Slane Castle, con l’incessante tessitura di suoni creata dalla chitarra di The Edge e finita su ''The Unforgettable Fire'', non è la versione completa che aveva in mente. «''Bad'' è una buona canzone, se solo l’avessi finita» ha detto, «In un certo senso la finisco ogni sera, dal vivo. Cambio le parole. Le canzoni non dovrebbero essere scolpite nella pietra, se sono buone sono degli organismi viventi in costante evoluzione». (Virgin Radio)