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20/11/2024
12/11/2024 PINO DANIELE
Esce il libro ''Pino Daniele: la Storia mai raccontata'', sul periodo meno conosciuto dell'uomo e dell'artista
Tempesta Editore pubblica ''Pino Daniele: la Storia mai raccontata'' di Joe Lodato e Franco Schipani, il primo volume della Collana Tritono, sotto la direzione editoriale di Mr Napule’s Power Renato Marengo, giornalista, scrittore, produttore musicale e operatore culturale.
E’ un racconto ricco di aneddoti inediti, del Pino Daniele meno conosciuto, partendo dai difficili esordi della sua carriera come musicista turnista di studio sia arrivato ad aprire il leggendario concerto di Bob Marley nel 1980 allo Stadio San Siro di Milano.
''Pino Daniele: la Storia mai raccontata'' è il periodo meno conosciuto dell’uomo e dell’artista. E lo fa grazie a Joe Lodato e Franco Schipani, che hanno vissuto con Pino i primi momenti della sua carriera artistica e che sono stati protagonisti e testimoni oculari di questa storia. Ambientata tra Napoli e New York negli anni ’70 e ’80, il libro vi regala uno spaccato inedito della sua rivoluzione musicale dovuta anche a fortunate coincidenze e ad una decisiva destrezza manageriale. Dopo “Terra mia”, la sua casa discografica non gli rispondeva neanche più al telefono. Poi tutto è cambiato….
Giuseppe “Joe” Lodato per oltre mezzo secolo è stato un importante Personal Manager negli Stati Uniti, e recentemente è tornato in Italia. Come anche Franco Schipani, storico giornalista e produttore Rai di grandi eventi da New York dagli anni ’70 ai 2000.
E hanno rimesso mano a questo libro che progettavano già ai tempi della loro collaborazione newyorkese: il fatto che venga pubblicato ora è solo una ennesima coincidenza.
Franco, dopo l’esperienza come Direttore Artistico della Fondazione Calabria Film Commission, ha scritto ''Senza vizi è una vita di merda'', uno dei libri musicali di maggior successo del 2024. Joe invece ha finalmente trovato il tempo necessario per riordinare ricordi, foto e documenti.
“Pino pensava che dopo un solo LP, ''Terra mia'', la sua carriera fosse finita. La casa discografica non gli rispondeva neanche più al telefono. Si sentiva abbandonato, sconfitto, deluso, con un futuro incerto, in attesa solo che gli cancellassero il contratto. Poi tutto è cambiato” racconta Joe Lodato.
“A Napoli, negli anni ’70, c’erano tanti grandi artisti che poi non ce l’hanno fatta: altri invece hanno faticato anni per farsi un nome. Adesso è facile dire che Pino, con il suo immenso talento, avrebbe comunque avuto successo: ma all’inizio della sua carriera ha rischiato di diventare un illustre sconosciuto, uno dei tanti” continua Franco Schipani.
“A Napoli avevamo creato una sorta di factory, una famiglia artistica allargata, dove insieme a noi degli Osanna, Joe Lodato e Franco Schipani sono stati testimoni e protagonisti di un nuovo movimento musicale. Noi presentammo Franco a Joe, e Franco fece conoscere a Joe Pino. Joe si dedicò esclusivamente a lui, portandolo al successo che oggi tutti hanno davanti agli occhi. Dopo quasi mezzo secolo ci ritroviamo insieme a raccontare aneddoti e storie straordinarie di esperienze vissute.” afferma nella sua postfazione Lino Vairetti.
“Negli anni ’70 stavo lanciando il mio Napule’s Power, per dare voce a un incredibile movimento artistico e culturale che stava nascendo a Napoli. Mentre già producevo NCCP, Roberto De Simone, Edoardo Bennato, Tony Esposito, Musicanova, un giorno Claudio Poggi venne a casa mia dicendomi: “Ti faccio sentire un ragazzo unico, come autore, cantante, chitarrista”: Pino aveva 17 anni e lo trovai davvero eccezionale. Ma qualcuno dei miei artisti si mostrò molto geloso verso un nuovo cantautore napoletano che avrei prodotto o coprodotto. Quindi, con grande piacere, diedi una mano a Claudio con la EMI, caldeggiando fortemente un contratto per Pino: e Claudio produsse ''Terra mia'', il primo LP di Pino. II disco uscì ma, ad un anno dalla pubblicazione, non succedeva più nulla. Poi arrivò Joe Lodato dagli USA e lo portò al successo: questa storia non è mai stata raccontata” scrive nella sua prefazione Renato Marengo.