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20/11/2024
30/10/2024 CANZONE PIÙ ''FELICE''
Qual è la canzone più ''felice'' di sempre? La risposta di una ricerca scientifica
So che sembra strano, ma c'è al mondo chi si pone come domanda quale sia la canzone più felice della storia. Va da sé che la successiva domanda sia, ovviamente: e come calcolarla?
Il neuroscienziato Jacob Jolij, direttore del dipartimento di psicologia dell’Università di Groningen e studioso del processo cognitivo (con una attenzione particolare al rapporto tra conscio e inconscio), ha deciso di creare una playlist completa con 110 canzoni che rendono felici. I parametri entro cui si manifestano le esperienze personali e i gusti soggettivi sono quelli dei Bpm (battiti per minuto) che secondo Jolij devono essere compresi tra 100 e 150, e la presenza di accordi in maggiore.
Ci sono però altri dati che offrono risultati sorprendenti, come la struttura ritmica ripetitiva che risponde ad un bisogno essenziale del nostro cervello e quindi crea un senso di soddisfazione tramite il rilascio di dopamina. Per questo nella sua playlist trovano spazio brani iconici come ''Don’t Stop Me Now'' dei Queen, il travolgente inno alla spensieratezza di Freddie Mercury pubblicato sull’album ''Jazz'' del 1979, ma anche altri classici come ''Dancing Queen'' degli ABBA e ''Good Vibrations'' dei Beach Boys, e pure ''Girls Just Wanna Have Fun'', classico pop di Cindy Lauper.
Ma nessuna di queste si è aggiudicata la palma d'oro come "canzone più felice di sempre". E, quindi, chi ha portato a casa l'ambita palma d'oro?
Non lo direste mai: secondo il neuroscienziato la vincitrice è... ''The Eye of the Tiger'' dei Survivor.
È il brano che dà il titolo dal terzo album della rock band americana, formata a Chicago nel 1978 dal cantante Jim Peterik e dal chitarrista Frankie Sullivan, un successo improvviso che si piazza al numero uno in classifica per sei settimane in America e per quattro settimane in Inghilterra nel maggio 1982. Il merito è di Sylvester Stallone, che ha chiesto ai Survivor di scriverla per la colonna sonora del film ''Rocky III'', terzo capitolo della epica storia del pugile italoamericano Rocky Balboa, uno dei più grandi successi dell’anno.
Molti ignorano che Stallone aveva chiesto prima ai Queen il permesso di usare un loro pezzo, ''Another One Bites the Dust''. Quando la band di Freddie Mercury ha detto di no, Stallone ha contattato i Survivor chiedendo “Un pezzo di rock da strada, con un ritmo che ricordi un match di boxe”. Il titolo viene da una frase detta a Rocky dal suo allenatore, l’ex rivale diventato amico Apollo Creed che lo assiste nella sua sfida contro Clubber Lang, interpretato da Mr. T. : «Devi avere l’occhio della tigre».