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26/07/2024   CHRISTIAN LEOTTA
  Il pianista comasco presenta un nuovo e più ampio catalogo delle Sonate per pianoforte di Beethoven e le porta sul Lago di Como

Le magiche note della musica di Beethoven tornano a suonare sul Lago di Como grazie al pianista di fama internazionale Christian Leotta, che prosegue la sua maratona prediletta - oltre 14 ore complessive di musica - dedicata alle Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, ciclo che ha presentato per la prima volta in Canada a Montréal nel 2002, eseguendolo ad oggi per ben ventidue volte in quattro continenti con grandissimo successo di pubblico e di critica. Un evento straordinario, con una novità quest’anno destinata a fare epoca nella moderna musicologia beethoveniana e nella storia del pianoforte.

La terza tappa di questo straordinario e inedito viaggio musicale, dopo il grande successo del recital inaugurale del tour nella Basilica di Sant’Abbondio a Como e della seconda tappa nella chiesa di San Giovanni a Torno, eventi che hanno visto la partecipazione di centinaia di spettatori che hanno calorosamente ringraziato il M° Leotta con standing ovation e diversi minuti di applausi, sarà nella Chiesa della Ss. Trinità ad Argegno, il prossimo venerdì 2 agosto, alle 21.

Ludwig van Beethoven è una delle icone universali della musica, simbolo insieme a pochi altri del genio assoluto. Sono oltre vent’anni che Leotta si cimenta con la quasi totalità della sua monumentale e sconfinata opera per tastiera. Mai però prima d’ora un pianista aveva avuto l’idea di eseguire un ciclo dedicato all’integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven che includesse sia le Sonate pubblicate con un numero d’opera, sia le Sonate pubblicate senza un numero d’opera, sia le Sonate “postume”, sia le Sonatine. Il numero totale delle “Sonate” di Beethoven individuato da Leotta sale così dalle tradizionali 32 a 39 brani, di cui l’interprete propone anche una nuova catalogazione compilata seguendo il loro ordine cronologico di composizione. Il tutto in prima assoluta in un ciclo di 12 concerti, 6 nel 2024 e 6 nel 2025, che toccherà alcune località del territorio lariano.

Assolutamente innovativo dal punto di vista musicologico, il progetto di Christian Leotta è originale anche nella sua dimensione territoriale. Presenta infatti in numerose località composizioni universalmente celebri e simboli del genio beethoveniano abbinate a sue opere di rarissimo ascolto, rendendo così per la prima volta accessibile in forma completa (i concerti sono tutti a ingresso gratuito), anche per un pubblico che non è solito frequentare le sale da concerto, uno dei corpus musicali più importanti e profondi di tutta la storia della musica: un evento culturale da fare invidia alle più importanti capitali internazionali della musica.

I Comuni che ospiteranno i primi sei recital costituenti la “Parte I 2024” della tournée sono quelli di Argegno, Carate Urio, Como, Mariano Comense, Torno e Veleso. In ogni concerto della tournée verrà eseguita da Christian Leotta almeno una delle sette Sonate non incluse nel tradizionale e noto catalogo delle “32”. La “Parte I 2024” della tournée è organizzata dall’Associazione Melos con il sostegno della BCC di Cantù, il contributo di Fondazione Cariplo e Regione Lombardia, il contributo e la collaborazione dei Comuni di Argegno, Carate Urio, Como, Mariano Comense, Torno e Veleso, che ospiteranno i concerti.

  IL TERZO CONCERTO: Argegno, venerdì 2 agosto 2024, Chiesa della SS. Trinità, piazza Giovanni Grandi, ore 21, Ingresso gratuito, senza prenotazione. Programma: Sonata per pianoforte L 17 (ex n. 10) in Sol maggiore, Op. 14 n. 2; Sonata per pianoforte L 7 (ex n. 3) in Do maggiore, Op. 2 n. 3; Sonata per pianoforte L 1 in Mi bemolle maggiore (WoO 47 n. 1 del catalogo Kinsky-Halm); Sonata per pianoforte L 38 (ex n. 31) in La bemolle maggiore, Op. 110.

LA PAROLA AL MAESTRO
Sonata per pianoforte in Sol maggiore L 17 (ex n. 10), Op. 14 n. 2
Composta nel 1798, questa Sonata inizia con un luminoso “Allegro”, scritto nel classico schema tripartito della “forma-sonata”. Nell’esposizione, il primo e il secondo tema non presentano contrasti espressivi, mantenendo un clima idilliaco. Al contrario, lo sviluppo è abbastanza drammatico e virtuosistico, ma la successiva ripresa ci ricondurrà nell’atmosfera di gioia e di spensieratezza che dominano l’intero movimento. Il secondo tempo, un “Andante”, è in forma di Tema con variazioni. Il suo incipit, formato da una successione di accordi staccati, è in contrasto con la lunga linea melodica ed il legato che aprono invece il primo tempo. Il secondo movimento si conclude con un accordo improvviso marcato “fortissimo”, conferendo anche un carattere umoristico a questa pagina. La Sonata si conclude inaspettatamente con il successivo “Scherzo”, cui normalmente avrebbe dovuto seguire un quarto movimento, generalmente un “Rondò”. Il suo carattere è leggero, cantabile e spiritoso, confermando il clima generalmente disteso e solare dell’intera opera.

Sonata per pianoforte in Do maggiore L 7 (ex n. 3) Op. 2 n. 3
La Sonata L 7 (ex n. 3) in Do maggiore Op. 2 n. 3 è stata scritta fra il 1794 e il 1795 ed è l’ultima delle tre Sonate che formano l’opera 2. Di ampie proporzioni è molto virtuosistica ed è una delle Sonate di Beethoven più note ed eseguite. Il primo tempo, un “Allegro con brio”, presenta il classico schema della “forma-sonata”. Il primo tema, brillante e assai complesso da un punto di vista esecutivo, è in contrasto con il secondo tema, come di consueto, dal tono lirico ed espressivo. Nel secondo tempo, un “Adagio”, sono già presenti gli abissi espressivi e di straordinaria drammaticità che caratterizzeranno numerosi dei movimenti lenti del Beethoven delle Sonate successive. Il terzo tempo, uno “Scherzo” marcato “Allegro”, che sostituisce il classico “Minuetto”, presenta un’elaborazione tematica e un virtuosismo pianistico notevoli. L’ultimo tempo, un “Allegro assai”, chiude questa brillante Sonata in un’atmosfera di festosa vivacità.

Seconda parte
Sonata per pianoforte in Mi bemolle maggiore L 5 (WoO 47 n. 1 del catalogo Kinsky-Halm)
Completata all’età di soli tredici anni, quando Beethoven risiedeva ancora a Bonn e studiava sotto la guida di Christian Gottlob Neefe, la Sonata L 1 (WoO 47 n. 1 del catalogo Kinky-Halm) rappresenta a tutti gli effetti la prima “vera” Sonata per pianoforte scritta da Beethoven, precedendo di ben dodici anni la Sonata L 5 (ex n. 1) Op. 2 n. 1, comunemente ritenuta la prima opera per pianoforte di Beethoven scritta in tale forma. La Sonata L 1 fa parte di un gruppo di tre Sonate per pianoforte che Beethoven ha dedicato al principe elettore di Colonia Maximilian Friedrich, pubblicate a Spira dall’editore Bossler nel 1783. Molto ambiziosa da un punto di vista pianistico, questa Sonata è composta da tre movimenti. Il primo di essi, un “Allegro cantabile”, è scritto nella classica “forma-sonata”, presentando un primo tema molto brioso e con forti contrasti dinamici, in contrapposizione a un secondo tema cantabile ed espressivo. Come in nessun’altra Sonata per pianoforte Beethoven utilizza in quest’opera l’alternanza delle dinamiche di “piano” e di “forte” e delle articolazioni di “staccato” e di “legato” come principali elementi espressivi e strutturali di tutti i movimenti (ma in modo particolare del primo). Tutt’altro che semplice da un punto di vista pianistico, il risultato ottenuto dal giovanissimo compositore è artisticamente sorprendente e di grandissimo valore. Dopo aver studiato attentamente quest’opera (e le altre due Sonate giovanili pubblicate contemporaneamente), ho completamente rivalutato la visione di un Beethoven compositore prodigio, il cui immenso talento musicale si fosse già apertamente manifestato già in giovanissima età, al pari (o addirittura in modo superiore) a quello di Mozart. Il secondo tempo è un “Andante”, che presenta i tratti espressivi tipici del Beethoven maturo, quali una meravigliosa linea cantabile e una straordinaria conoscenza e padronanza del contrappunto. Ogni minima inflessione della scrittura ha un senso espressivo e compositivo precisi. Dopo il secondo tema, una magnifica “codetta” in “pianissimo” lascia già intravedere il Beethoven metafisico e sognatore che rivoluzionerà la storia musica. La Sonata si conclude con un “Rondò vivace” assai virtuosistico, che ripropone nuovamente come elementi espressivi e strutturali portanti l’alternanza delle dinamiche di “piano” e di “forte” e delle articolazioni di “staccato” e di “legato”. In tutta sincerità, rimane un mistero come sia stato possibile che un’opera di questa importanza e di tale bellezza sia tutt’oggi così poco conosciuta, venendo ingiustamente esclusa (assieme alle altre due Sonate che compongono il gruppo delle prime tre Sonate dedicate al principe elettore di Colonia) da qualsiasi ciclo integrale delle Sonate per pianoforte di Beethoven.

Sonata per pianoforte in La bemolle maggiore L 38 (ex n. 31) Op. 110
La Sonata L 38 (ex. n. 31) in La bemolle maggiore Op. 110 è stata composta nel 1821, ed è l’unica dell’ultimo periodo che non rechi una dedica. Si tratta di una meravigliosa riflessione sull’esistenza umana, che Beethoven ha voluto mirabilmente tradurre in forma-sonata, riuscendo a fondere come mai prima d’ora (e come nessun altro compositore potrà fare dopo di lui) forme arcaiche quali la Fuga e l’Aria, ponendole in funzione drammatica fra esse come lo potrebbero essere un Primo e un Secondo tema di un primo movimento di una Sonata. Il primo tempo, un “Moderato cantabile molto espressivo”, presenta tutti i tipici elementi di un primo movimento in forma-sonata. Qui l’attenzione di Beethoven è concentrata, più che sull’innovare la forma, sulla straordinaria ricerca espressiva. Il secondo tempo, un “Allegro molto”, è in contrasto con la calma del precedente e presenta dinamiche molto contrastanti a breve distanza, passando numerose volte dal “Forte” al “Piano” improvvisamente e senza alcun preavviso. Il tutto per introdurre uno dei movimenti più significativi di tutte le 39 Sonate e di tutta la storia della musica, il successivo e conclusivo “Adagio ma non troppo”. Di proporzioni assai sviluppate, presenta numerose sezioni con diverse indicazioni agogiche, fra le quali una “Fuga” a tre voci, la sua “Inversione” e ben due “Arioso”, dove Beethoven supera davvero ogni limite espressivo dello strumento, trattando qui il pianoforte come la voce umana, o più. Il movimento termina con un “tempo primo”, attraverso il quale l’Op. 110 si conclude con grande splendore e solennità.

I programmi dei concerti riportano sia la nuova numerazione delle 39 Sonate proposta da Christian Leotta (preceduta dalla lettera “L”, ovvero l’iniziale del suo cognome) sia, fra parentesi, quella precedente riferita al catalogo delle 32 Sonate, se in esso incluse.

Christian Leotta è stato definito dalla leggendaria Rosalyn Tureck come “uno straordinario talento con una meravigliosa musicalità innata” e il grande Karl Ulrich Schnabel ha di lui scritto: “Christian Leotta ha preso lezioni da me per alcuni anni. Il suo rispetto delle indicazioni dei compositori Classici e Romantici è perfetto e notevole è la loro comprensione”. Esibitosi in più di cinquanta Paesi nei cinque continenti, Christian Leotta è stato solista con le maggiori orchestre, quali i “Münchner Philharmoniker”, i “Wiener Kammerorchester”, l’“Orchestra Nazionale Sinfonica della RAI”, l’“Orchestra Sinfonica di Milano Giuseppe Verdi”, suonando in prestigiose sale concertistiche, come la Philharmonie del Gasteig di Monaco di Baviera, la Konzerthaus di Vienna, la Tonhalle di Zurigo, la Sala Verdi e l’Auditorium di Milano, la Salle Claude-Champagne di Montreal, la Sala Grande del Teatro Bunka Kaikan e la Musashino Civic Cultural Hall di Tokyo, la Xinghai Concert Hall di Canton. Fra i più apprezzati interpreti del repertorio classico e romantico della sua generazione, Christian Leotta si è imposto sulla scena concertistica internazionale nel 2002, quando, all’età di soli 22 anni ha eseguito a Montreal l’integrale delle 32 sonate per pianoforte di Beethoven. Christian Leotta è stato da allora protagonista di ben ventidue esecuzioni delle 32 sonate di Beethoven, interpretandole in importanti capitali musicali internazionali quali Madrid, Montreal, Vancouver, Ville de Québec, Kyoto, Città del Messico, Guadalajara, Venezia, Como, Bergamo, Lima, Bangkok e Rio de Janeiro; nell’aprile del 2004 il Presidente della Repubblica italiana, On. Carlo Azeglio Ciampi, lo ha insignito con una Medaglia per le sue interpretazioni delle 32 sonate nel mondo.

Grazie allo straordinario successo di pubblico e di critica delle sue esecuzioni di Beethoven, Christian Leotta firma nel 2007 un contratto in esclusiva con la casa discografica canadese Atma Classique per la registrazione dell’integrale delle 32 sonate per pianoforte, pubblicata in una serie di cinque doppi album dal 2008 al 2014. La stampa specializzata internazionale ha descritto Christian Leotta come “uno dei più importanti interpreti di Beethoven del nostro tempo” (Pizzicato, Lussemburgo), definendo la sua registrazione dell’integrale delle 32 sonate come “un importantissimo contributo agli altri cicli finora disponibili” (Fanfare, Stati Uniti d’America); la nota rivista tedesca Rondo ha aggiunto: “questa integrale rivela un interprete di Beethoven che molto difficilmente potrà essere eguagliato da qualsiasi altro pianista della sua generazione” e, a coronamento dello straordinario successo del ciclo delle 32 sonate inciso per Atma Classique, Bryce Morrison ha scritto su Gramophone: “Il Volume V della serie di cinque doppi album completa il ciclo delle 32 sonate di Beethoven registrato da Christian Leotta. A breve avrà terminato la quindicesima performance delle sonate in pubblico; e nonostante una discografia ferocemente competitiva, la sua devozione per questa grande impresa risplende grazie alla sua eccezionale musicalità”.

Le interpretazioni di Christian Leotta sono state inoltre apprezzate per “la sua tecnica prodigiosa, usata per esprimere al meglio la poesia della musica di Beethoven” (The Whole Note, Toronto), per “la sua capacità di sorprendere davvero l’ascoltatore in momenti inaspettati” (All Music Guide, Stati Uniti d’America), descrivendolo come “un pianista di altissimo livello: tecnico, musicale ed interpretativo tutti insieme” (La Presse, Montreal). Nel 2016 Atma Classique ha pubblicato la sua registrazione delle “Variazioni Diabelli”, riscuotendo su-bito grandi elogi sulla stampa internazionale. La rivista lussemburghese Pizzicato ha scritto: “l’interpretazione di Christian Leotta delle Variazioni Diabelli di Beethoven deve essere annoverata fra le migliori esecuzioni disponibili su disco” e, su American Record Guide, Alain Becker ha aggiunto: “visto che tutto ha contribuito a far diventare questa registrazione di Christian Leotta una delle mie preferite, citerò i miei altri interpreti di riferimento: Anderzewsky, Brendel, Demidenko, Kovacevich, Pollini, Schnabel e Serkin”. Primo pianista italiano ad avere in repertorio l’integrale delle Sonate per pianoforte sia di Beethoven, sia di Schubert, Christian Leotta ha eseguito nel 2018 all’Alti Hall di Kyoto in Giappone un ciclo di sette recital interamente dedicati a Franz Schubert, presentando in tale occasione la più completa serie di programmi schubertiani mai eseguiti da un pianista. La sua interpretazione delle Sonate, della Fantasia Wan-derer, dei Moments Musicaux, degli Impromptus D 899 e D 935, delle Variazioni D 576, dell’Allegretto D 915 e dei Drei Klavierstücke, ha riscosso uno straordinario successo di pubblico e di critica e, a coro-namento di questa nuova eccezionale impresa musicale, il noto critico Takayoshi Nakamura ha scritto su Ongaku No Tomo, la principale rivista di musica classica giapponese: “conoscendo molto bene il piani-smo di Christian Leotta, ero certo che avrebbe prodotto un suono bellissimo, e questo ha donato così tanto già di per sé alla musica di Franz Schubert. Christian Leotta è stato inoltre in grado di creare un mondo lirico e drammatico che, grazie alle sue meravigliose sonorità, ha fatto credere al pubblico che la musica da lui prodotta provenisse dal paradiso… Specialmente la Sonata D 960, eseguita nell’ultimo concerto, è stata al di là di qualsiasi descrizione”.

Ha riscosso grande successo su Rai 5 il film del recital di Christian Leotta con in programma le ultime tre Sonate per pianoforte di Ludwig van Beethoven, trasmesso già quattro volte, due delle quali in prima serata, e disponibile su RaiPlay. Impegni di rilievo della corrente stagione includono concerti in Italia, Europa e America Latina, l’esecuzione del ciclo dei cinque Concerti per pianoforte e orchestra di Beethoven con l’Orchestra Filarmonica della “Sociedad Filarmonica de Lima” e, in particolare, l’esecuzione del primo ciclo di concerti che includa tutte le 39 Sonate per pianoforte scritte da Beethoven, presentato in un tour di 12 concerti a Como e nella sua provincia dal mese di luglio.