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20/12/2022   THE SPECIALS
  È morto Terry Hall, cantante della band campione dello ska e dell’antirazzismo

«Solo perché sei un ragazzo nero/solo perché sei un ragazzo bianco/non significa che devi odiarlo/non significa che dovete scontrarvi»: intonare queste parole, alla fine degli anni’70, nell’Inghilterra plumbea della crisi, non doveva essere per niente facile. Già, il coraggio di essere sempre un passo avanti: per questo rimpiangeremo Terry Hall, leggendaria voce degli Specials, scomparso a 63 anni. Già gli Specials, i capofila dello ska punk britannico proprio alla fine di quella decade, la working class della depressa Coventry (di cui Hall era piena espressione) e gli immigrati caraibici che si mettono insieme per guerreggiare contro il razzismo dell’estrema destra. In musica: prendendo a piene mani dalle felici intuizioni dei Clash di Joe Strummer e dal canzoniere giamaicano degli anni’60 con brani come « A Message to You Rudy» o «Monkey Man».

Di questa band numerosa e variegata, Hall era la bellissima voce e coscienza critica: con il marchio «2 Tone» (i tasti bianchi e neri, a simboleggiare l’interrazzialità del gruppo) avrebbero dato il via a un’ondata potente e numerosa, tra i Selecter, i Madness e quant’altri. Dando voce ai diseredati dei sobborghi delle città britanniche contro le politiche conservatrici della prima Thatcher e la xenofobia crescente. Una battaglia sonora di intensità tale (numerose le risse con i naziskin ai concerti con i membri della stessa band) che l’epopea Specials non poteva durare. Solo due album, infatti, significativissimi, ''Specials'' e ''More Specials'' e nel 1981 era già finito tutto: Terry si sarebbe poi riunito altre due volte con la band, ma la fiammata era già stata troppo alta. Quello che rimaneva (e rimane) era però la potenza unificatrice e iconoclasta della band, attraverso la voce potente di Hall. Da cui tanti avrebbero tratto ispirazione e in tanti gli avrebbero poi chiesto di collaborare, da Sinead O Connor a Damon Albarn. E a tanti mancherà. Perché il coraggio non si compra al mercato. (Corriere.it)