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news - rassegna stampa

12/09/2020   PINK FLOYD
  45 anni fa la band pubblicava ''Wish you were here'', uno dei capolavori del rock mondiale

''Wish You Were Here'' è il nono album in studio dei Pink Floyd, pubblicato il 12 settembre 1975 dalla Harvest/EMI in Europa e, successivamente in Giappone e, dalla Columbia/Sony nel resto del mondo. I brani, composti e provati dal vivo durante le loro esibizioni in Europa, furono registrati in varie sessioni agli Abbey Road Studios di Londra. Dedicato a Syd Barrett, l'album esplora i temi dell'assenza, dell'industria musicale e del declino mentale dell'ex membro della band Syd. L'album fu presentato a Knebworth nel luglio del 1975 e fu un successo immediato, tanto che la EMI non riusciva a stampare copie sufficienti per soddisfare la domanda. Raggiunse la prima posizione nella Billboard 200 per due settimane, nella Official Albums Chart, in Italia, nei Paesi Bassi per due settimane e Nuova Zelanda per tre settimane, la seconda in Austria e Norvegia e la quarta in Germania. I membri della band Richard Wright e David Gilmour dichiararono che si tratta del loro album dei Pink Floyd preferito. Il disco, dopo un primo periodo di critiche contrastanti, fu acclamato dai critici e venne poi posizionato al 211º posto della lista "The 500 Greatest Albums of All Time" pubblicata dalla rivista musicale Rolling Stone, ed ha venduto oltre 20 milioni di copie. Durante la registrazione dell'album, il 5 giugno 1975, mentre si stava completando il missaggio finale di ''Shine On You Crazy Diamond'', un uomo sovrappeso con la testa e le sopracciglia completamente rasate a zero, con in mano una busta di plastica della spesa, entrò nella stanza. Waters, che stava lavorando nello studio, inizialmente non lo riconobbe, mentre Wright inizialmente pensò si trattasse di un amico di Waters o di un tecnico della EMI, ma presto si rese conto che si trattava di un irriconoscibile Syd Barrett. Anche Gilmour inizialmente pensò a un membro dello staff della EMI prima di accorgersi che si trattava del vecchio amico, e Mason restò inorridito quando Gilmour gli disse chi era quell'individuo dall'aspetto tanto bizzarro. Waters scoppiò in lacrime alla vista di come si era ridotto l'ex compagno di band, al quale Andrew King chiese come avesse fatto a mettere su così tanto peso. Barrett rispose semplicemente che aveva a casa un grosso frigorifero pieno di carne di maiale e che mangiava molte costolette. Egli menzionò anche il fatto che era pronto a dare il proprio contributo al disco suonando delle parti di chitarra, ma quando ascoltò il mix di ''Shine On You Crazy Diamond'' non si mostrò entusiasta della canzone, definendola "un po' datata". Dopo aver presenziato al ricevimento nuziale di David Gilmour, Barrett se ne andò senza salutare. Nessuno degli altri membri del gruppo lo avrebbe mai più rivisto. Anche se il testo del brano era stato già scritto in precedenza, l'inaspettata visita da parte di Barrett potrebbe aver influenzato la parte finale della suite, dove Wright suona un accenno della ''See Emily Play'' di Barrett a malapena udibile sull'album. «Sono molto triste per Syd», disse Roger Waters. «Naturalmente egli fu molto importante e la band non sarebbe neanche mai nata senza di lui, perché era lui che scriveva tutte le prime canzoni. Niente sarebbe successo senza di lui, ma, ugualmente, niente sarebbe potuto continuare con lui nel gruppo a causa dei suoi problemi». Il celebre cantautore inglese Roy Harper, molto in voga all'epoca, collaborò alla registrazione dell'album, come cantante, nella canzone ''Have a Cigar'', che curiosamente fu l'unico singolo tratto dal disco, nonostante la presenza di brani ben più importanti e poi divenuti storici come ''Shine On You Crazy Diamond'' e, ovviamente, la title track ''Wish You Were Here''.