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25/09/2018   THE BEATLES
  In arrivo l'edizione speciale del ''White Album'' in occasione dei 50 anni

Nel novembre del 1968, milioni di doppi LP furono spediti nei negozi di dischi di tutto il mondo in vista dell’evento musicale più atteso di quel tumultuoso anno: l’uscita del 22 novembre di “THE BEATLES” (che presto diventerà noto come “The White Album”). Con il loro nono album in studio, i Beatles portarono il mondo in un viaggio completamente nuovo, che inizia con i reattori di un jet in decollo ad anticipare la voce esuberante di Paul McCartney in “Back In The USSR”, seguita da “Dear Prudence” con John Lennon che invita calorosamente la sua amica e tutti noi a “guardarsi intorno”. Con “While My Guitar Gently Weeps” George Harrison ha trasmesso saggezza senza tempo, cantando “Da ogni errore noi sicuramente impariamo qualcosa”. “Don’t pass me by” di Ringo Starr ha segnato il suo esordio come autore unico in un album dei Beatles. Per 50 anni, il “White Album” ha invitato i suoi ascoltatori ad avventurarsi ed esplorare l’ampiezza e l’ambizione della sua musica, deliziando e ispirando a turno ogni nuova generazione. Il 9 novembre verrà resa disponibile una serie di edizioni del “White Album con le 30 tracce dell’album presentate in un nuovo mix stereo e surround 5.1 realizzati dal produttore Giles Martin e dal mix engineer Sam Okell, affiancate da 27 demo acustiche e 50 versioni alternative, la maggior parte delle quali mai pubblicate prima d’ora. “Avevamo lasciato la band del Sergent Pepper che suonava nei suoi soleggiati Campi Elisi e ora ci conduce verso nuove direzioni senza una mappa”, afferma Paul McCartney nella sua introduzione scritta per le nuove uscite del “White Album”. L’inedita nuova edizione dell’album segue il grande successo di quella realizzata nel 2017 per il 50° Anniversario di “Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band”, e questa è la prima volta che “The BEATLES (White Album)” è stato remixato e presentato con demo aggiuntive e sessioni di registrazione. Per creare i nuovi mix audio stereo e surround 5.1 per il “White Album”, Martin e Okell hanno lavorato con un esperto team di ingegneri e specialisti del restauro audio presso gli Abbey Road Studios di Londra. Tutte le nuove versioni del “White Album” includono il nuovo mix di stereo di Martin, realizzato partendo direttamente dai nastri di sessione originali a quattro e otto tracce e, per realizzare il nuovo mix, Giles Martin ha usato come guida il mix stereo originale dell’album prodotto da suo padre, George Martin. “Nel remixare il “White Album” abbiamo cercato di avvicinarci il più possibile ai Beatles in studio di registrazione”, spiega Giles Martin nella sua introduzione scritta per la nuova edizione. “Abbiamo rimosso gli strati della “Glass Onion” con la speranza di far immergere vecchi e nuovi ascoltatori in uno degli album più vari e stimolanti mai realizzati”. Gran parte della scrittura dei brani per il “White Album” venne realizzata inizialmente a Rishikesh, in India, tra il febbraio e l’aprile 1968, quando John Lennon, Paul McCartney, George Harrison e Ringo Starr si unirono all’Accademia di Meditazione Trascendentale di Maharishi. In una cartolina a Ringo, che tornò in Inghilterra prima degli altri, John scrisse: “Ora abbiamo circa due LP di canzoni, quindi tira fuori la tua batteria”. Durante l’ultima settimana di maggio, i Beatles si riunirono nella casa di George ad Esher, nel Surrey, dove registrarono le demo acustiche per 27 canzoni. Conosciute come ''Esher Demos'', tutte le 27 registrazioni provengono dai nastri originali a quattro tracce e sono incluse nelle nuove edizioni Deluxe e Super Deluxe. Di queste solo ventuno vennero poi registrate nelle successive sessioni in studio e solo diciannove vennero infine completate e incluse nel “White Album”. Le sessioni in studio dei Beatles per il “White Album” iniziarono il 30 maggio 1968 negli Abbey Road Studios. Nelle 20 settimane che seguirono, i Beatles dedicarono la maggior parte del loro tempo alle registrazioni del nuovo album, con alcune sessioni effettuate anche ai Trident Studios. La sessione finale per l’album si svolse ad Abbey Road il 16 ottobre, una maratona di 24 ore insieme al produttore George Martin per definire la sequenza dei quattro lati del doppio album e per completare le modifiche e le dissolvenze incrociate tra i suoi brani. L’approccio dei Beatles alla registrazione del “White Album” fu molto diverso da quello che avuto per “Sgt. Pepper”. “Piuttosto che sovrapporre singole parti sovraincise su un nastro multitraccia, molte delle parti vennero registrate su nastro a quattro e otto tracce come nelle esibizioni dal vivo di un gruppo con una voce solista. I Beatles spesso registravano “take after take” per una canzone, come dimostra la Take 102 di “Not Guilty”, un brano che non venne incluso nell’album e che ora è presente nell’edizione Super Deluxe. Questo stile di registrazione “dal vivo” ha portato ad un album meno complicato, più sfrenato, che avrebbe cambiato il corso della musica rock e segnato la direzione per il punk e l’indie rock. Il metodo di registrazione notturna adottato dai Beatles divenne estenuante per il loro produttore, George Martin, il quale aveva altre mansioni, incluso il management di AIR (Associated Independent Recording), e aveva anche composto la colonna sonora per il film d’animazione “Yellow Submarine”, pubblicato nel luglio 1968. Dopo i primi tre mesi di sessioni di registrazione, Martin si prese una vacanza di tre settimane dallo studio, affidando la sala di controllo al suo giovane assistente Chris Thomas e all’ingegnere del suono Ken Scott. Scott aveva preso il posto dell’ingegnere Geoff Emerick, che lasciò le sessioni a metà luglio. Il 22 agosto, durante un momento di particolari tensioni, Ringo Starr abbandonò le registrazioni e, al suo ritorno dopo 11 giorni, trovò la sua batteria decorata con fiori dai suoi compagni di band. Nonostante i quattro mesi e mezzo di lunghe ore passate in studio che causarono occasionali attriti, queste sessioni misero in evidenza la vicinanza, il cameratismo e la collaborazione tra i membri della band, così come con George Martin. Le versioni di The BEATLES (‘White Album’) sono:

Edizione Super Deluxe integrale in 7 dischi e digitale che comprende:
CD 1 & 2: The BEATLES (‘White Album’) 2018 stereo mix dell’album
CD3: Esher Demos
– le tracce dalla 1 alla 19 sono state ordinate in base alla sequenza dei brani nell’album. Le tracce dalla 20 alla 27 non vennero inserite nel disco.
CD 4, 5 & 6: Sessions
– 50 registrazioni aggiuntive dalle session del “White Album”, la maggior parte delle quali mai pubblicate prima d’ora, tutte appositamente mixate dagli originali nastri da 4 e 8 tracce e messe in sequenza secondo l’ordine cronologico di registrazione.
Blu-ray:
– 2018 stereo mix dell’album in alta risoluzione
– 2018 DTS-HD Master Audio mix 5.1 dell’album
– 2018 Dolby True HD mix 5.1 dell’album
– 2018 direct transfer dell’originale mix mono dell’album
Edizione Deluxe in 3 CD con:
CD 1 & 2: The BEATLES (‘White Album’) 2018 stereo mix dell’album
CD3: Esher Demos
Vinyl Box Set (limited edition) in 4LP in vinile da 180 grammi con:
LP1 & 2: The BEATLES (‘White Album’) 2018 stereo mix dell’album
LP3 & 4: Esher Demos
Standard 2LP in vinile da 180 grammi con:
LP1 & 2: The BEATLES (‘White Album’) 2018 stereo mix dell’album
The BEATLES (‘White Album’) 2018 stereo mix

L’artwork minimalista del “White Album” è stato realizzato dall’artista Richard Hamilton, una delle figure di spicco in Gran Bretagna durante la nascita e la crescita della pop art. L’esterno completamente bianco della copertina con apertura superiore riportava unicamente la scritta “The BEATLES” in rilievo sulla parte frontale e stampato sulla costina laterale con il numero di catalogo dell’album. Le prime copie del disco erano numerate individualmente sul fronte, cosa che è stata fatta anche per la nuova edizione Super Deluxe che contiene sei CD e un Blu-ray inseriti in un libro rilegato di 164 pagine con copertina rigida, stampe delle quattro fotografie a colori lucide dell’album originale di John, Paul, George e Ringo e poster pieghevole con collage di foto su un lato e testi dei brani sull’altro. Il bellissimo libro è illustrato con rare fotografie, riproduzioni di testi scritti a mano, foto inedite delle schede di registrazione e delle scatole dei master originali e le riproduzioni delle pagine pubblicitarie dell’epoca. I testi completi del libro includono nuove introduzioni di Paul McCartney e Giles Martin, oltre ad approfondimenti dettagliati riguardanti ognuno dei brani e le relative sessioni di registrazione che riflettono l’anno trascorso dai Beatles a partire dalla pubblicazione di “Sgt. Pepper” fino alle registrazioni del “White Album”, il famoso servizio fotografico in varie location attorno a Londra del 28 luglio 1968 noto anche come “Mad Day Out”, l’artwork dell’album, la preparazione e la realizzazione della pubblicazione dell’album e la sua immensa influenza. Tutto questo scritto da Kevin Howlett, storico dei Beatles, autore e produttore radiofonico Kevin Howlett in collaborazione col giornalista e autore John Harris e da Andrew Wilson, curatore della Tate Britain of Modern and Contemporary Art. L’edizione Deluxe 3CD riprende l’artwork originale in digipak con rilievo, il poster pieghevole, le foto ritratto e un booklet di 24 pagine. La versione Deluxe 4 LP sarà disponibile in box rigido con apertura superiore, un libretto di quattro pagine, il doppio LP dell’album con riproduzione fedele dell’artwork originale con rilievo sulla copertina apribile, il poster pieghevole, le foto ritratto e l’aggiunta di 2 LP con gli Esher Demos con copertina apribile e stampa in rilievo. The BEATLES (‘White Album’) è stato il primo album dei Beatles ad essere pubblicato su Apple Records, l’etichetta del gruppo. Pubblicato sia in stereo che in mono in UK e unicamente in stereo negli Stati Uniti, il doppio album è stato un immediato bestseller, entrando nella classifica britannica al numero uno e rimanendo in quella posizione per 8 delle 22 settimane in cui rimase nella chart. Anche negli USA debuttò al primo posto nella classifica, mantenendo la prima posizione per 9 settimane su un totale di 65 di permanenza nella chart. Nella sua brillante recensione del “White Album” per Rolling Stone, il co-fondatore della rivista, Jann Wenner, ha dichiarato: “È il miglior album che abbiano mai pubblicato, e solo i Beatles sono in grado di farne uno migliore”. Negli Stati Uniti, The BEATLES (‘White Album’) è certificato platino 19 volte e nel 2000 è stato inserito nella GRAMMY® Hall of Fame della Recording Academy, per “registrazioni di persistente qualità o significato storico”.