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news - rassegna stampa

02/11/2017   MISS STEREOCHEMISTRY
  Esce il singolo ''Echo Love'', tratto dall'ultimo ''Harlequin EP''

Stereochemistry non e' la tipica cantautrice timida e introversa che uno si aspetta, quando la vede arrivare con la sua valigia e la chitarra. Jugoslava di nascita, Italiana d'adozione e Berlinese per scelta, una volta sul palcoscenico Karla Hayman si trasforma in Miss Stereochemistry: una figura d'arte emblematica e controcorrente, che si diverte a vivisezionare con precisione e leggerezza I'intero genere e I'animo umano, esponendone Ie curiosita' e Ie contraddizioni. La chirurgica precisione del bisturi satirico se la porta dietro dal suo passato da ricercatrice scientifica, la schietta presenza scenica dagli anni vissuti da musicista di strada (da Barcellona a Berlino), I'assenza di censura e pregiudizio sono eredi di un'infanzia vissuta in una famiglia multiculturale. La sua versatilità creativa Ie ha donato tanto: da un brevetto per una chemioterapia, fino alle collaborazioni con Ie vere legende Indie, Techno e Funk, come Jason Rubal, Steven Rutter/B12, e George Clinton & Parliament - Funkadelic. II singolo “Echo Love", tratto daII'uItimo “Harlequin EP", si apre con disinvoltura verso il tabu' della morte accompagnato da un video musicale etereo e magico, diretto daII'artista e fotografo berlinese Alexander Klebe. E' una riflessione sui rapporti umani oltre i confini della vita e della morte, percepita piu' come una transizione che come una fine: cosi come I'eco continua a cantare tra Ie montagne anche dopo che il suono iniziale si è spento, così anche le nostre anime risuonano con l'amore per le persone care, quando non ci sono più. E' la scoperta che il dolore e la perdita possono insegnarci le cose più belle, ma solo se ci si spinge ad abbracciare i propri demoni, piuttosto che fuggire. Siamo tutti prigionieri di noi stessi in primis, e la chiave della cella ce la portiamo intorno al collo; solo che a volte ci serve uno specchio per renderci conto di avercela sempre con noi, quella chiave. Il brano è dedicato ai figli di Karla, persi durante la gravidanza, e a tutti i "genitori invisibili" - coloro che hanno avuto il privilegio di scoprire l'amore per un figlio in arrivo, ma non il privilegio di tenerlo tra le braccia.