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20/11/2024
10/07/2015 AC/DC
A Imola la carica dei 92mila, fan in delirio per il loro unico concerto italiano
Dinamite pura. Dopo oltre 40 anni di successi, gli AC/DC non si smentiscono trasformando l'unica tappa italiana in un vero e proprio show. Pur con una line up rivoluzionata, con lo storico chitarrista Malcolm Young (assente per motivi di salute) e il batterista Phil Rudd (agli arresti domiciliari) sostituiti da Stevie Young e Chris Slade, la band australiana non ha deluso i 90mila fan (che in 5 giorni hanno polverizzato tutti i biglietti), accorsi all'Autodromo Enzo e Dino Ferrari di Imola. Che non volessero cedere il passo si era già capito quando hanno pubblicato ''Rock or Bust'', il quindicesimo capitolo della loro carriera uscito il primo dicembre 2014. Un album che non ha fatto rimpiangere i lavori precedenti, con il quale sono tornati a occupare le prime posizioni di tutte le classifiche di vendita del mondo. Gli AC/DC mancavano dall'Italia dal 2010 e per non deludere le attese di nessuno hanno inserito nella loro scaletta tanti pezzi storici ma anche brani che appartengono a un passato più recente. Da ''T.N.T.'' a ''Rock or Bust'', da ''Back in Black'' a ''Dirty Deeds Done Dirt Cheap'' fino alla devastante ''Thunderstruck'' passando per ''Play Ball'' e ''Have a drink on me''. "Questo concerto degli AC/DC è uno dei più grandi spettacoli del rock mondiali, uno degli eventi con più gente accreditata ad Imola. È una piattaforma straordinaria. Ci sono tutte le generazioni, è un evento epocale", ha dichiarato Daniele Manca, sindaco di Imola, poco prima dell'inizio del live. "Questa è già una giornata meravigliosa, è uno degli spazi in Italia più bello per ospitare persone e farle stare bene, questo è uno dei polmoni verdi d’Italia", ha detto dal canto suo Claudio Trotta di Barley Arts. Che ha aggiunto: "Questo è il decimo concerto di Barley Arts con gli AC/DC, il primo fu il 14 settembre 1991 al Monsters of Rock a Modena. E' una band scrupolosa come il sottoscritto e anche loro hanno a cuore il pubblico. Per questo abbiamo cercato di dare alla gente più comfort possibili: andare a un concerto è uno sforzo psico-fisico enorme e bisogna tenerne conto. Avremmo potuto ospitare molte più persone ma non abbiamo voluto alzare l’asticella dei numeri proprio per garantire le migliori condizioni possibili. Abbiamo dovuto anticipare i tempi e anticipare l'ingresso per facilitare i primi arrivati". In realtà i primi fan, noncuranti del gran caldo di questi giorni, erano arrivati già il giorno prima a Imola. Mentre chi ha deciso di raggiungere in auto la città emiliana ha dovuto affrontare decine di km di fila. Qualcuno è arrivato con tutta la famiglia, figli compresi, perché gli AC/DC oggi sono riusciti a coinvolgere un pubblico di tutte le età. Che si è trovato davanti un impianto imponente, con il palco di 45 metri sormontato da un paio di corna e tre maxi schermi oltre ai 5 presenti nell'area concerto. (Adnkronos)