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news - rassegna stampa

26/02/2014   PACO DE LUCIA
  Il grande chitarrista, maestro di flamenco e grande innovatore, è morto a 66 anni

Il chitarrista andaluso Paco de Lucia è morto stamattina su una spiaggia del Messico. Stava trascorrendo un periodo di vacanza con la sua famiglia ed è stato colto da un infarto mentre giocava con i figli sulla spiaggia di Cancun. De Lucia aveva 66 anni. Era unanimamente considerato uno dei più grandi musicisti nella storia del flamenco. Francisco Sanchez era nato a Algeciras, in provincia di Cadice, nel 1947, ma diventò famoso con il suo nome d'arte Paco de Lucia: Paco era il diminutivo di Francisco, mentre il cognome De Lucia lo scelse come manifestazione d'affetto per la madre, Lucía Gómez. Cresce immerso nella cultura flamenca, e già da bambino viene istruito alla pratica chitarristica in famiglia, dal padre, dal fratello Ramon de Algecirase e dallo zio Sabicas (Agustín Castellón Campos), tutti chitarristi di professione, mentre fuori dall'ambiente familiare il suo primo maestro è Niño Ricardo (Manuel Serrapí Sánchez). Talento precoce, a 11 anni decide di abbandonare gli studi per dedicarsi esclusivamente alla musica e al perfezionamento della sua tecnica di chitarra. A 14 anni, con il fratello Pepe, forma il duetto Los Chiquitos de Algecíras. A 15 anni si trasferisce a Madrid con la famiglia e successivamente parte con il fratello per il primo tour, destinazione Stati Uniti. Aperto alle collaborazioni artistiche, si esibisce poi con molti artisti, tra i quali Ricardo Modrego e A. Fernández Díaz Fosforito (e la coppia pubblica la ''Seleccion Antologica del Cante Flamenco''). Nel 1966 parte di nuovo in tour e nel 1967 debutta come titolare di un album solista con ''La fabulosa guitarra de Paco de Lucía''. L'incontro decisivo per la sua carriera, e per l'acquisizione del suo stile personalissimo e virtuoso, è comunque quello del 1968 con Camarón de la Isla, estroso musicista con cui inciderà in carriera quasi una trentina di album. La lunga serie di tour acclamati e l'enorme popolarità ottenuta in tutta la Spagna lo condurrà all'invito ad esibirsi al Teatro Real di Madrid, il 18 febbraio 1977, dove fino ad allora non si era mai esibito nessun chitarrista di flamenco. Nello stesso anno si sposa con Casilda Varela. Tradizionalista, ma sempre attento ai fermenti musicali, senza barriere stilistiche né pregiudizi di sorta, De Lucia entra in contatto negli anni Settanta con diversi musicisti di differente estrazione musicale, provenienti in prevalenza dai circuiti del jazz e del rock. Sono colleghi che si riveleranno determinanti per la sua evoluzione artistica e la maturazione di uno stile ibrido, meticcio, eterodosso, artisticamente onnivoro, che dalla palestra flamenca si spalanca alle altre forme della musica popolare. Ed è con personaggi come Al Di Meola, John McLaughlin, Larry Coryell e Chick Corea che De Lucia dà vita e impulso a quel nuovo e coraggioso incrocio stilistico che di lì a poco troverà nella fusion la sua prima, eloquente definizione. Nel 1980 in trio con John McLaughlin e Al Di Meola pubblica un album fondamentale per quel "crossover" chitarristico rivoluzionario, ''Friday Night in San Francisco'', disco cult per un'intera generazione nonché enorme successo commerciale, con più di cinque milioni di copie vendute. Eppure già l'anno successivo, nel 1981, De Lucia torna all'amato flamenco per un disco decisamente rivoluzionario, ''Solo quiero caminar'', che realizza con Ramón de Algeciras, Pepe de Lucía, Rubén Dantas, Carles Benavent e Jorge Pardo. Nella seconda metà degli anni Novanta si riunisce dopo 13 anni con John McLaughlin e Al Di Meola con i quali torna a girare in tour, dopo la pubblicazione dell'album ''The Guitar Trio''. E proprio in quell'anno, nel 1996, in trio con gli amici "guitar heroes" McLaughlin e Di Meola, prende parte al Pavarotti & Friends for War Child. Nel 1998 pubblica ''Luzia'', dedicato alla madre scomparsa, e per la prima volta insieme all'amata chitarra fa ascoltare la sua voce. Nella sua Spagna gli vengono riservati diversi premi importanti, e nel 2010 anche il Berklee College of Music di Boston gli conferisce un attestato di grande valore simbolico, il titolo di Dottore Honoris Causa per il suo contributo musicale e culturale. Il partito socialista spagnolo, di cui fu un convinto sostenitore, ha definito la sua morte "una grande perdita per l'Andalusia, per la Spagna e per l'umanità". (Repubblica.it)