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20/11/2024
29/07/2013 MUSE
Matt Bellamy dichiara a The Sun: 'A Roma abbiamo dovuto pagare tangenti'
I loro show sono da sempre farciti di incredibili spettacoli pirotecnici ma, a quanto pare, i Muse hanno incontrato non pochi problemi nel realizzarli. Stando a quanto riportato dal giornale The Sun, in un'intervista di pochi giorni fa Matt Bellamy ha affermato che "muoversi con uno show di quel tipo crea problemi in ogni città e che, per poterlo organizzare, la band si affida a uno staff di commercialisti e avvocati che si occupano delle trattative con le amministrazioni locali, la polizia e i promoter". Situazione aggravata dalla affermazione successiva, che riguarda proprio l'ultimo show romano dei Muse:"A Roma abbiamo dovuto corrompere della gente con migliaia di euro solo per avere l'autorizzazione a sparare i nostri fuochi d’artificio. Abbiamo dovuto chiamare l’ambasciata inglese e discutere con i diplomatici. Diventa davvero complicato quando vuoi fare una cosa del genere lontano da casa. E molto costoso. Incredibile quanto sia costoso". Una dichiarazione che non passerà certo inosservata e che, speriamo, abbia un seguito nelle parole di Bellamy con un maggiore approfondimento sull'accaduto. Nel frattempo, dalle pagine del corriere.it parla il promoter Vivo Concerti che fa sapere che "la licenza per i fuochi artificiali era regolare ed è stata concessa dalle autorità competenti dopo le opportune verifiche che hanno dimostrato che tutto era sicuro e regolare e dopo aver puntualmente messo in atto ed ottemperato ad ogni disposizione di sicurezza e accorgimento tecnico richiesto, come è successo in tutte le altre città". La band è stata quindi ''costretta'' a fare marcia indietro con un comunicato ufficiale: "Non c'è stato alcun tentativo di corruzione relativo allo svolgimento dei concerti: sono stati pagati i compensi previsti per il lavoro fatto da tecnici e ingegneri esterni all'organizzazione per ottenere i permessi necessari da parte delle autorità locali". "Questo riguarda anche i fuochi di artificio e i certificati di sicurezza - specifica ancora la nota dei Muse - ed è totalmente in linea con gli standard adottati per tutti i gruppi che si esibiscono in Italia con show di queste dimensioni. Tutto ciò, in aggiunta ai certificati già approvati dalle autorità di tutti gli altri Paesi europei" dove i Muse si sono esibiti quest'estate. Vera ammissione o dichiarazione ''politica''? (Comingsoon.it + Adnkronos)